Gran Tour Puglia – Giorno 3
Dedichiamo la mattinata ad una imperdibile visita guidata di Matera della durata di oltre 3 ore: la guida appassionatissima e preparatissima ci incontra alle 8 in piazza Vittorio Veneto. Dedichiamo la prima ora abbondante alla visita della parte alta della città, e ci addentriamo solo nella seconda parte nei sassi scoprendone l’incredibile storia di fatiche, emarginazione e rinascita. Non sono in grado di fare un riassunto della marea di informazioni e storie che la guida ci ha raccontato, ma il messaggio più importante che ci ha sicuramente lasciato è che dietro la bellezza fotografica dei sassi c’è davvero molto di più.
Al termine della visita, mangiamo un ottimo piatto di pasta da un ristorante da asporto specializzato in pastasciutta davanti al duomo e ripartiamo alla volta del mare verso Marina di Ginosa all’una del pomeriggio.
Affrontiamo una bella discesa di circa una decina di chilometri che ci porta ad allontanare Matera e ci porta a tagliare nuovamente larghi distese di campi a tratti coltivati a tratti brulli. Superiamo Pianelle, e tagliamo a metà tra Montescaglioso che vediamo dal basso e Ginosa, e dopo 2 ore e 45 soltanto siamo già al mare. Evvai!
Eh no.
Il mare qui ha chiuso causa covid e bassa stagione: arriviamo in spiaggia proprio mentre due operai stanno smontando l’ultimo chioschetto rimasto. Il bar ha la serranda sbarrata, pochi ombrelloni tutti rigorosamente legati. Facciamo dietrofront ed iniziamo a percorrere la via del mare di Marina di Ginosa: una lunga stradina di quelle tipiche con baretti, ristoranti, negozietti e appartamentini da vacanza: è tutto strachiuso, deserto, fantasma. In una situazione paradossale, da film apocalittico, arriviamo al campeggio prefissato per la nostra giornata: il cancello è aperto, ma dentro non c’è nessuno, è tutto abbandonato, l’acqua è chiusa e comunque non avremmo cibo, perchè anche in paese non c’è nulla di aperto.
Sorpresi e amareggiati, telefoniamo al campeggio più vicino in direzione di Taranto, tappa di domani. E’ il camping Verdemare a Lido Azzurro, a 30 km di distanza.
Partiamo lo stesso anche se l’umore della truppa per il raddoppio a sorpresa della distanza ed il rinvio del primo bagno non è dei migliori. Troviamo però una bellissima strada secondaria che affianca la statale sulla quale corriamo molto veloci, ed a parte una deviazione errata in un’area protetta dove un signore ci informa dell’errore, riusciamo ad arrivare al campeggio alle 18.30. I proprietari gentilissimi, ci offrono di mangiare a casa loro, visto che anche qui ci sarebbe solo un ristorante aperto, ma pure piuttosto lontano e noi siamo piuttosto stanchi.
Ci fermiamo qui per la notte, e studiamo il percorso per domani considerando che d’ora in poi converrà chiamare i campeggi in anticipo per non avere brutte sorprese.