Gran Tour Puglia – Giorno 2

Anche oggi partiamo con l’idea di stravolgere il piano che avevo preparato nel mio consueto pdf: prolungando la tappa di ieri a Castel del Monte, partiamo con l’obiettivo di prolungare anche quella di oggi per arrivare a Matera con un giorno d’anticipo e poterle dedicare una mezza giornata di visita.
Partiamo con la prima sorpresa negativa, la peggiore per un cicloturista (almeno dal mio punto di vista): il bar del parcheggio non apre prima delle 9. Ovviamente non possiamo aspettare così tanto, ed alle 7.10 siamo sulle bici. Il cielo ed il meteo promettono acqua, ma il cattivo tempo ci arriva alle spalle e segue la nostra direzione: l’obiettivo è di correre più veloci delle nuvole.
Partiamo.
1 km e siamo già di ritorno: strada chiusa. Prendiamo la provinciale, ed aspettiamo il ricalcolo del GPS.
Traspare subito l’appannamento di Paolo, che inizia subito ad arrancare sotto i colpi di un freddo ed intenso vento contrario. Riusciamo però ad addentrarci per la Mediana delle Murge che corre perpendicolare al vento, dandoci 5 km di sollievo. Illusi.
Risvoltiamo esattamente in faccia al vento, e stavolta ci addentriamo per uno sterrato a tratti fangoso, con un dislivello di 100 metri da affrontare in mezzo a campi vuoti. Siamo davvero in mezzo al nulla, senza segni di civiltà e stiamo pedalando già da un’ora a stomaco vuoto. Quando la strada ci porta a percorrere un elegante viale alberato, il sole fa capolino, ma il tepore è fioco considerando le folate fredde e continue. Paolo butta la bici a terra e con la scusa di una foto, recupera le energie.
Inizia finalmente la discesa, e pure l’asfalto…e pure a piovere. Per fortuna, dopo Monte Lama Torta, sbuchiamo davanti al bar di un benzinaio: all’assalto! Dopo 2 ore, e 25 km di fatica di Fantozziana memoria, entriamo luridi e sudati in questo bar isolato ma ben fornito, ed ordiniamo le cose più disparate in preda alla disperazione della fame.
Dopo 40 minuti di colazione, siamo di nuovo fuori e la pioggia è cessata. Iniziamo a percorrere lunga e diritta la provinciale 230, deserta ed indifesa sotto la pioggia intermittente ed il vento incessante. Ma almeno in piano.
Dopo 20 km, compare ai nostri occhi come un miraggio, la sagoma di Gravina in Puglia, con le prime indicazioni per il castello ed il ponte che quest’anno ha proprio fatto da sfondo ad alcune scene di James Bond. Ci spingiamo nel centro cittadino, dove il labirinto delle strette viuzze paesane, ci porta a due bellissimi belvederi sul ponte e sulle case che molto ricordano i più famosi “sassi” di Matera. Il sole ci dona anche un regalo, ritornando proprio ora a farsi sentire, dandoci luce alle foto e calore per il pranzo, che consumiamo al tavolo esterno di una bottega in Piazza Pellicciari.
Un passante ci indica la strada da seguire, facendoci deviare verso la provinciale SP 53 per evitare il traffico. Consiglio fantastico: viaggiamo quasi da soli per 25 km. La strada taglia come una lama di coltello campi immensi, vuoti, brulli, anonimi, con gli unici segni di umanità di qualche sporadica pala eolica. Mentre scappiamo costantemente da nuvole di pioggia che sembrano inseguirci dall’inizio del viaggio, arriviamo a scorgere la collina di Matera. Inizia una salita di 200 metri di dislivello in 7 km che affrontiamo con calma, prima di arrivare di fronte ad una panetteria. Siamo ad un km dall’appartamento prenotato su Airbnb per la sera, ma la fame è esagerata.
La scelta è azzeccatissima: prendiamo pizzette, biscotti e pasticciotti deliziosi. Non so il nome della panetteria ma si trova ad una rotonda dove la strada spiana a circa 500-1000 metri dal castello Tramontano. Da non mancare.
Arriviamo all’appartamento dopo 8 ore in sella, ma veniamo accolti gentilmente dal proprietario che ci offre anche qualche dritta per la visita del centro. Dopo doccia e lavaggio dei vestiti, ci dirigiamo a visitare i sassi ed il centro della città alta, ed ovviamente a cena.