Sardegna Costa Nord – Giorno 2

Siccome il nostro piano prevede di rimanere a Palau due notti, lasciamo l’albergo con le bici scariche e ci dirigiamo verso il porto di Palau, dove facciamo i biglietti per il traghetto verso l’isola de La Maddalena. Esistono un paio di compagnie, ma noi ci affidiamo alla Delcomar che risulta la più economica ed in grado di offrire almeno una corsa all’ora sul sito.

Con il traghetto delle 8.30 sotto un solo incoraggiante incastonato in un cielo terso, imbarchiamo puntuali noi stessi e le bici verso l’isola.

Allo sbarco, prendiamo subito la strada tenendoci il mare sulla sinistra, in modo da fare il percorso più lungo in mattinata e goderci il mare più tardi. Seguiamo una traccia che abbiamo scoperto su Komoot, ma che in questa prima parte coincide con la strada principale che esce dal piccolo porto.

Dopo 2 km, le abitazioni spariscono e ci ritroviamo da soli in mezzo ad un paesaggio unico, dove arbusti e rocce lottano per l’occupazione dello spazio creando un contrasto di colori fantastico. Spingiamo le bici leggere lungo la prima salita rivolgendo lo sguardo a 360 gradi per ammirare ogni angolo di questo paradiso. E quando la salita finisce, siamo a mezza costa, con la vista che spazia sul porto sotto di noi, le isole dell’arcipelago e ed il resto della Sardegna sullo sfondo. Spettacolo.

Quasi a 10 chilometri dal porto, prendiamo una svolta a sinistra che ci permette di avventurarci fino alla spiaggia del cardellino, e quindi di ritornare verso il centro dell’isola fino al ponte che conduce a Caprera. Siamo a 20 km e da neanche due ore sull’isola. Decidiamo quindi di proseguire ancora sui pedali, prendendo una strada sterrata in direzione di Cala Garibaldi, e poi del museo omonimo. Siamo costretti a fermarci spesso: sono troppi gli scorci da cartolina che dobbiamo immortalare ad ogni svolta.

Quando lo sterrato termina dopo una salita piuttosto impegnativa (circa 100 metri di dislivello), torniamo sull’asfalto, e ritroviamo l’ombra di un breve tratto boscoso che ci accompagna verso la strada per la parte sud di Caprera. Qui, rientriamo nuovamente su un percorso sterrato che costeggia il mare e ci conduce verso la spiaggia del relitto.

Spillo, in avanscoperta per la valutazione della spiaggia, ci riporta un “uhm bella”: lo prendiamo per buono, leghiamo le bici alla staccionata che conduce alla spiaggia e andiamo anche noi. La spiaggia ed il mare soprattutto sono meravigliosi: siamo davanti ad una piscina naturale (ancora oggi ci domandiamo cosa abbia visto Spillo di meglio) in cui non esitiamo a tuffarci.

Spesa qualche ora in spiaggia, dove un chioschetto ci permette anche di pranzare, rientriamo come tanti altri ciclisti verso il porto. In un’ora circa siamo di nuovo davanti all’imbarcadero, prendiamo un gelato alla gelateria che si trova nella piazza lì davanti, e ci imbarchiamo sul traghetto delle 18.30 che in meno di mezz’ora ci riporta a Palau.

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