Sardegna Costa Nord – Giorno 1

Rispetto all’anno scorso, il gruppo quest’anno si deve privare della storica presenza di Paolino, costretto a casa da impegni personali: ai nastri di partenza siamo io, Spillo e Use.

Il nostro viaggio comincia con l’ormai consueta lista di imprevisti e contrattempi: il piano (nel solito pdf) prevede partenza da Milano Centrale con il regionale veloce delle 16.25 per Genova, per andare poi a prendere il traghetto delle 21 in direzione di Olbia. Arrivo a Milano dieci minuti prima di Spillo e Use ed abbiamo subito le prime avvisaglie di problemi: Spillo non ha ancora preparato le borse da bici, e Use ha dimenticato casco e calze (oltre ad altri beni meno necessari).

Mentre Spillo corre a casa a preparare tutto, noi ci gustiamo una torta al bar della stazione. Mentre i minuti passano senza notizie di Spillo (telefono scarico), discutiamo delle tappe dei prossimi giorni. Arrivano le 16.15 e ci avviamo al binario dopo aver ricevuto un messaggio di Spillo con le indicazioni di aspettarlo davanti al treno. Eccolo: ci siamo tutti!

Piove a dirotto a Milano, ma la stazione è coperta: non ce ne preoccupiamo…stolti! Il treno è lunghissimo e la carrozza bici rimane in testa, oltre la copertura della stazione. Ci prendiamo una gran lavata per salire sul treno, ma carichiamo le bici alle 16.23. Legate le bici agli agganci dedicati, ci dirigiamo verso i sedili pronti a rilassarci: troppo facile, la carrozza non è ben isolata e piove all’interno. Pavimento semi allagato e sedili bagnati: ne selezioniamo tre accettabili e finalmente ci consideriamo partiti.

Arriviamo a Genova in orario, prendiamo focaccia e pizza che mangiamo su una panchina nella zona dell’acquario, e quindi ci dirigiamo verso il traghetto. Legate le bici all’ingresso del parcheggio della nave, saliamo a bordo e ci godiamo il viaggio fino alla mattinata.

Sbarchiamo ad Olbia la mattina, con un’ora di ritardo, e già abbiamo il primo problema da risolvere: le appendici del portapacchi di Spillo hanno bisogno di viti di una dimensione che non abbiamo con noi. Troviamo un rivenditore di accessori da barca che ce li fornisce, colazione e partiamo alla volta di Palau.

L’uscita da Olbia è complessa per via del traffico molto intenso, ma dopo una decina di chilometri riusciamo ad avere una maggiore tranquillità. Pedalando a ritmo regolare, e chiacchierando nei tratti di assenza di automobili, percorriamo i 30 km che ci separano da Porto Cervo in 3 ore e mezza. Ci concediamo un giro nel centro cittadino spingendo le bici a piedi, mentre cominciamo a percepire l’afa: 29 gradi e sole in una giornata estiva per pedalare.

Dopo il breve excursus turistico, risaliamo sulla strada principale, facciamo una breve “pausa banana” e quindi tiriamo giù verso Cannigione. Silenziosamente inizio a notare che il navigatore GPS indica il nostro arrivo a destinazione molto prossimo…ma la destinazione è sbagliata: ho impostato l’arrivo ad un campeggio, ma avevamo deciso successivamente di dormire in B&B o hotel. Risultato: 5 km bonus.

Ammetto la mia colpa quando anche gli altri, dotati di rilevatori di distanza iniziano a rimarcare la mancanza di civiltà a 500 metri dalla distanza prevista per la giornata. A peggiorare la mia situazione, il primo chilometro extra è una salita con pendenze fino al 10%. Parto male.

Arriviamo comunque a Palau nel primo pomeriggio, check-in rapido, e puntiamo dritti verso il mare per il primo bagno, prima della cena in un ristorante in centro ancora molto pieno di turisti in questo periodo dell’anno.

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