Torino – Savona – Giorno 3

Stamattina partiamo al contrario di ieri: nè al camping nè a Priero riusciamo a fare colazione. E purtroppo partiamo subito con una salita di 1.5 km estremamente ripida (punte del 20%) appena fuori dal centro abitato. La strada si interrompe per lasciar spazio ad uno sterrato pianeggiante che attraversa un bel bosco, prima di diventare un sentiero ripido e reso fangoso dalle piogge dei giorni precedenti. Qui ci ritroviamo a spingere faticosamente le bici per 400 metri tra sassi e melma, sperando di non dover tornare indietro.

In realtà siamo fortunati: quando il sentiero spiana, il bosco si apre con l’ennesima vista stupenda sulle colline circostanti illuminate dalla luce meravigliosa del mattino. Da qui il sentiero diventa più agevole, con passaggi in discesa che conducono fino ad un nuovo sterrato reso ostico solamente dal fango e si conclude con un ultimo passaggio ripido che ci permette di accedere alla strada appena sotto il cartello Montezemolo. Rimontiamo in sella alle bici, e percorriamo la strada che ci permette di raggiungere il primo bar di giornata: colazione! E’ passata un’ora e mezza ed abbiamo percorso appena 6 km, tale è stata la fatica sul sentiero.

Dopo la colazione, le deviazioni su sterrati praticamente finiscono: seguiamo in gran parte una provinciale che ci porta prima a Millesimo e poi a Marchero e Cadibona. Proprio qui proviamo nuovamente a seguire la traccia che ci incoraggia a prendere una ripidissima e stretta discesa. Dubbiosi, decidiamo comunque di fidarci: dapprima diventa sterrato, poi prato senza una vera traccia ed infine rovi su sassi. Siamo costretti a risalire spingendo le bici a mano vista la pendenza (errore al km 31.5).

Ci muoviamo in direzione di Novello che dista solo 5 km dal nostro punto di partenza, e usciamo dal paese attraverso uno sterrato in discesa che ci porta sulla strada nei pressi del Tanaro e ben presto sul torrente Rea. Spesso la traccia GPS ci porta su sterrati che costeggiano la strada e tagliano i campi permettendoci di essere completamente isolati dal traffico, ma anche sulla strada le auto sono davvero poche.

Prendiamo una stradina appena prima di quella errata, e con una serie di tornantini perdiamo velocemente quota fino ad arrivare a costeggiare il Rian di Tecci che come noi, ha per destinazione il mare. Ormai è fatta, scendiamo per questa strada quasi pianeggiante che piano piano ci riporta alla civiltà fino a concludersi a Savona.

Ce l’abbiamo fatta!

Foto di rito sotto al cartello “Savona” e poi dritti decisi verso il mare. Facciamo un bagno nella prima spiaggia che troviamo in direzione della stazione, pranzo a base di fritto misto e poi via verso la stazione.

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