Gran Tour Puglia – Giorno 8

Partenza ritardata alle 8 perchè oggi ci aspettano soltanto 50 km fino a Lecce.

Dal campeggio andiamo subito verso il mare, dove troviamo un ottimo bar con area esterna dove consumare la nostra consueta colazione del campione. Il sole splende meraviglioso sul mare e non vediamo l’ora di saltare in sella.

Attraversiamo il centro storico di Otranto, e prendiamo la SP 366 per uscire dalla città, fino a quando ci stacchiamo per avvicinarci al mare arrivando all’interno di una pineta. Siamo nell’area della Baia dei Turchi: i sentieri e le strade sterrate della pineta ci offrono sbocchi su una costa meravigliosa. Il mare trasparente, calmo, bagna piccole spiagge deserte su cui sbuchiamo dai sentieri. A mio modesto parere, questa zona è la più bella dell’intera vacanza. Avremmo tanto voluto fermarci per fare il bagno, ma la temperatura era ancora un po’ troppo bassa alle 9.30. E’ l’unico rimpianto dell’intero giro, ma rimangono le foto a ricordare un angolo di paradiso.

Il sentiero qui diventa poi uno sterrato che ci tiene lontani dal traffico fino ad Alimini dove torniamo su asfalto.

Dopo 13 km circa arriviamo ad un altro monumento naturale spettacolare: i faraglioni di Torre Sant’Andrea. Non ho parole precise per definire la bellezza di queste grotte scavate dall’acqua immerse in un’acqua turchese.

Scattiamo diverse foto da varie angolazioni, prima di procedere nuovamente verso nord, fino ad arrivare alla Torre dell’Orso. Iniziamo quindi a cercare cibo, ed anche la crema Prep. Il nostro desiderio di viaggiare in sella, deve fare i conti con il fatto che non siamo più adolescenti, e quindi tra di noi si sprecano malanni e sedicenti soluzioni: chi non riesce più a sedersi in sella dal dolore alle natiche, chi ha dolori al ginocchio, chi ovunque. In tutto questo, oltre ad una bottega, cerchiamo anche una farmacia, dove comprare una Fissan ed una Prep. Quest’ultima, a me ignota, viene indicata da Paolo come crema miracolosa dai molteplici benefici. I farmacisti pugliesi non la conoscono, tant’è che in tutto il viaggio visiteremo 3-4 farmacie invano.

Troviamo la bottega, ma non la farmacia. Panini presi, andiamo dritti verso la Grotta della Poesia.

Assediata dai turisti, la raggiungiamo quando il sole ormai è coperto quasi irrimediabilmente dalle nuvole. Paolo e Spillo si danno alla speleologia, inoltrandosi nei cunicoli più stretti di questo nuovo angolo speciale disegnato dalla natura. Ci fermiamo qui per il pranzo.

Dopo qualche ora, ritorniamo in sella per percorrere gli ultimi 27 km della giornata per raggiungere la stanza di B&B che abbiamo prenotato in centro a Lecce. Il percorso non offre particolari spunti rispetto allo spettacolo dei primi 20 km costellati da meraviglie naturali: attraversiamo qualche oliveto, superiamo qualche piccola chiesa antica. Il maggior movimento è offerto dal fatto che mi ritrovo la gomma a terra (seconda volta in questo viaggio), proprio mentre scoppia un temporale violento a 5 km da Lecce.

Il temporale ci sorprende nel mezzo di una strada senza alcuna copertura: io e Spillo acceleriamo ed entriamo su una strada secondaria convinti di essere visti da Paolo e Use rimasti leggermente indietro. Non è così. Non riusciamo più a comunicare, perchè tra telefoni scarichi, acqua, la mia gomma forata, decidiamo di provare a rigonfiarla e ritrovarci tutti a Lecce. Continuiamo sotto una pioggia battente, ed arriviamo bagnatissimi in centro. Poco dopo il nostro arrivo, smette di piovere: mentre procediamo con le docce, trovo un negozio dove comprare una nuova camera d’aria che procedo subito a cambiare.

Dopo un’ora e mezza circa, siamo pronti per uscire. Lecce ci sorprende per le bellezze architettoniche: il centro storico è vivo, e davvero valido a livello artistico. Stasera ne viviamo un assaggio passeggiando a lungo per le vie della città prima di rientrare in stanza per la notte.

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