Eroica – Giorno 1

Il viaggio in treno da Firenze a Siena mi vede in compagnia di un simpatico gruppo di ciclisti volti a coprire la Via Francigena da Siena a Roma in questo ponte del 2 giugno. Mi offrono pure di unirmi a loro, ma il ritorno da Roma con regionali mi sarebbe stato proibitivo, e oltretutto ero un po’ troppo carico per stare al loro ritmo. A Siena pero’ scendiamo insieme e percorriamo la stessa strada fino a Piazza del Campo, dove vicendevolmente scattiamo una foto ricordo. Li saluto con la promessa di metterci d’accordo per un possibile viaggio insieme lungo la Via del Sale, e mi dirigo verso localita’ Due Ponti dove intendo entrare nel percorso dell’Eroica. Dalla piazza mi dirigo verso l’Universita’, prendo Via di Pantaneto a destra e poi via dei Pispini a sinistra. Entro cosi’ in via Pietro Toselli che seguo in discesa fino ad arrivare alla rotonda di Due Ponti in 5 minuti da Piazza del Campo. Vedo per la prima volta il cartello dell’Eroica che mi indica una strada secondaria che sale subito in mezzo ai campi. La giornata e’ calda e il cielo terso, metto la crema solare e imbocco la strada.
C’era gia’ poco traffico in via Toselli, ma nella strada che ho preso e’ ulteriormente diminuito. Qui il fondo e’ ancora asfalto, e in pochi minuti sono gia’ salito di qualche decina di metri, e allontanato leggermente dal centro di Siena, tanto da vederla dietro una collina appena la strada curva a sinistra. Ho la prima apparizione delle colline toscane coltivate a vigneto e grano. Proseguo lungo la strada che in questi primi km e’ piuttosto pianeggiante, e noto subito che ad ogni bivio il cartello dell’Eroica mi indica la via da seguire. Dopo quasi 10 km sono a Bucciano. Prendo una strada in discesa che mi porta ad una rotonda. Qui non trovo indicazioni, e decido di girare a sinistra in direzione di Abbadia. In realta’ sbaglio, e scopriro’ piu’ tardi che se ad un bivio manca il cartello dell’Eroica, bisogna tirare dritto: in questo modo non si sbagliera’ mai, ed io infatti non sbagliero’ piu’.
Il sospetto di aver sbagliato mi sorge dopo circa 1 km lungo una strada piuttosto larga, vedo dalla cartina che posso rientrare facilmente nel percorso deviando verso Radi dopo la zona industriale. Due passanti mi confermano la possibilita’. Quando raggiungo la zona industriale, un cartello indica Radi a destra: dopo 1 km circa trovo i cartelli della via Francigena che finora correva insieme all’Eroica. Chiedo nuovamente a Colle Malamerenda, ed un signore mi conferma che entrando su uno sterrato a sinistra sarei di nuovo lungo l’Eroica. Prendo la strada in discesa e dopo 500 m circa, vedo il cartello dell’Eroica che segnala la distanza da Radi e da altre localita’ del percorso, e capisco di essere di nuovo in pista. In totale credo di essere stato fuori dall’Eroica per 2 km, non di piu’.
Con continui saliscendi tranquilli dopo 25 km dalla mia partenza dalla stazione sono a Radi. Per raggiungere Radi solo uno strappo di 400-500 m e’ stato impegnativo, il resto non esagerato. A Radi si rientra sull’asfalto, e sulla destra, all’altezza di un bivio dove bisogna proseguire dritto, si trova una fontana dietro a dei bidoni dell’immondizia. Sono le 11.45, e vista la facilita’ di questo primo tratto, decido di spingere la pausa pranzo a tardi. Dal bivio la strada scende nuovamente per un breve tratto. Dopo 8 km raggiungo Murlo. Esco dallo sterrato quasi all’altezza di Buonconvento, dove un cartello dice a destra per l’Eroica lungo la provinciale. Qui la strada sale ripida per un buon 500 m fino a Bibbiano.
La strada per il castello e’ privata, quindi non mi azzardo ad entrarci. Prendo la discesa indicata dall’Eroica sempre lungo la provinciale e attraverso l’Ombrone su un ponticello. Da qui comincia la salita che passa da Castiglion del Bosco e mi deve portare a oltre 500 m di altitudine. Sono le 14, fa molto caldo, e ho mangiato solo una banana ed un paio di barrette energetiche quando attraverso il viale di cipressi che taglia in due un bellissimo campo da golf. Decido di non mangiare ancora perche’ non ho ancora superatoil tratto piu’ duro, che inizia ora. Qui le pendenze si alternano tra durissimi strappi oltre il 20% a pendenze piu’ tranquille del 5% su fondo sterrato. Con la mia bici carica di 12 kg di peso, non riesco ad andare, son costretto a scendere e a spingere a piedi. Sono veramente solo, ogni 5-10 minuti vedo un’auto passare e sollevare un gran polverone intorno.
Quando raggiungo la cima di questo tratto mi aspettano 5 km passando per Nacciarello piu’ o meno in piano, prima dell’ultima salita decisiva a Montalcino sopra i 600 m.s.l.m. Per fortuna qui rientro su asfalto e la salita diventa piu’ alla portata. Alle 15.40 sono a Montalcino affamatissimo, devio verso il centro e attendo quindici minuti sdraiato su una panchina l’apertura della Coop. Mi fiondo a comprare due bottiglie di Energade, un panino con la mortadella, biscotti, una vaschetta di lamponi e banane. Mi siedo nel parchetto di fronte al castello e divoro gran parte dei miei acquisti. Dopo un breve giretto nel castello e nel centro storico, riparto alla volta di San Giovanni d’Asso. Da Montalcino parte una lunga discesa di 7 km che porta a 250 m circa, seguita da una salita di circa 100 m di dislivello fino a Torrenieri sempre su sterrato.
Da Torrenieri un’altra discesa precede un’ulteriore salita fino a Bellaria. Qui ci si mantiene piuttosto in piano su sterrato fino a Lucignano d’Asso passando per Cosona. Una discesa ripida porta a congiungersi con la Strada Provinciale 14 di nuovo su asfalto in direzione di San GIovanni d’Asso. Il cartello dell’Eroica dopo 1 km indica una strada a sinistra, ma la mia giornata si conclude a San Giovanni d’Asso, pertanto procedo dritto in direzione del centro e dopo aver chiesto informazioni mi fermo nel campeggio Il Treccolo a 1 km dalla deviazione dell’Eroica. Dopo una doccia rigenerante, mi spingo in centro dove e’ in corso il Mojito Fest. Mangio alla festa un bel piatto di pici al sugo, seguito da fagioli, prima di tornare al campeggio a dormire.