Sentiero Valtellina – Giorno 2
Come al solito, mi dedico ad una colazione corposa in albergo e aspetto le 8.30 circa in modo da uscire con il sole già abbastanza caldo. Seguo la strada in direzione del ponte sul fiume in cui ritrovo immediatamente i cartelli della ciclabile Sentiero Valtellina. Ogni tanto, come tutto il viaggio trovo anche dei simpatici blocchetti di pietra che indicano la distanza da Bormio: ora sono 39 km. Abbandono in meno di due chilometri il centro di Tirano e mi ritrovo immerso nel verde lungo il fiume su una pista bellissima ed estremamente tranquilla.
Supero la diga sull’Adda e mi porto sulla sinistra orografica del fiume all’altezza di un bar con chiosco e tavolini all’aperto veramente invitante. La pista prosegue affiancando la strada statale dello Stelvio in mezzo a prati e sempre circondata dalle montagne. Sale in modo quasi impercettibile fino al km 14 a Grosio. Qui si torna su strada e si hanno due alternative: proseguire lungo la strada con le auto fino a Tiolo (circa 2-3 km), oppure seguire i cartelli verso una strada secondaria, e poi svoltare a destra su uno sterrato di circa 1,5 km che porta su un bel ponte e poi ad una risalita al livello della strada a Tiolo attraverso due ripidi tornanti. All’andata seguo lo sterrato, al ritorno sono sceso sulla strada asfaltata.
Proseguo in direzione di Sondalo che raggiungo stavolta con una salita più marcata sempre su pista ciclabile. Mi ritrovo in una fiera locale dove molti allevatori hanno portato le proprie mucche e mostrano le attività di pulizia del bestiame tra cibo e attività per bambini. Dopo una breve pausa riprendo a pedalare, e la pista si interrompe con precisa segnalazione per 10 km in cui occorre proseguire su strada. Per fortuna il traffico è minimo. Presto trovo lo strappo più duro dell’intera giornata e il vento contrario me lo fa pesare ulteriormente: si tratta di meno di un chilometro oltre il 10% all’altezza di alcune prese sull’Adda.
Al termine dello strappo mi ritrovo ad attraversare un paesaggio quasi alieno: ai margini della strada non esistono alberi, e con lo sguardo li vedo solamente crescere oltre una certa quota e contrastarsi con le montagne innevate alle spalle. Il contrasto cromatico è magnifico, ma preso dalla stanchezza e sferzato dal vento, continuo a pedalare fino a raggiungere nuovamente la ciclabile prontamente segnalata. Attraverso con pendenze decisamente più tranquille piccoli paesini, finchè sbuco nel centro sportivo di Bormio dopo esattamente 39 km. Mi spingo fino al centro del paese (2 km più in là), dove mi dedico alla seconda attività preferita del cicloturista: mangiare a volontà senza sensi di colpa. Dopo la pausa riprendo la bici, e scendo alla volta di Tirano sempre dalla ciclabile (stessi 39 km dell’andata ma in discesa). Raggiungo Tirano alle 15.15 circa e aspetto il treno che alle 16 circa mi riporta verso Milano.