Via Francigena – Giorno 1

Parto da Como in modo da prendere il primo treno disponibile per Fidenza che arriva a destinazione poco prima delle 11. Un signore gentile mi indica subito la direzione per il primo paese lungo la via Francigena, e dopo appena 500 metri trovo la prima etichetta della ciclovia Francigena. Capisco subito di dover seguire le indicazioni blu e bianche quando presenti, ed affidarmi a quelle dei pellegrini rosse e bianche come riserva. Subito vengo portato verso una stradina secondaria vuota che mi porta ad attraversare un primo assaggio di colline.
Dopo un’ora circa sono a Medesano, da cui proseguo in direzione di Fornovo di Taro che raggiungo dopo 2 ore, in tempo per un pranzo in un bar in centro. Fin a questo punto la strada offre qualche tranquillo saliscendi, e rimane piuttosto pianeggiante fino a Roncolongo. Da qui inizia la vera salita verso il passo della Cisa. Si sale prima con un bello strappo verso Bardone dove si trova una fontana, e poi si prosegue fino a Terenzo.
Qui, all’uscita dal paese non bisogna farsi ingannare dai cartelli per i camminanti che indicano una ripida strada sterrata, ma conviene proseguire sulla strada asfaltata. Io sbaglio, e mi ritrovo su un sentiero ripidissimo in cui spingo a fatica la bici, ma taglio clamorosamente i chilometri e raggiungo Case Storti dove prendo da bere in un bar affollato da motociclisti. Risalgo sulla SS62 che mi porta prima a Cassio con vista sui Salti del diavolo e poi Berceto.
Il tratto finale da Berceto sale con pendenza costante analoga ai chilometri che ho percorso precedentemente, ma la stanchezza si fa sentire, e probabilmente anche la mancanza di cibo pesa. Quando vedo che ormai il numero di chilometri percorsi coincide con quelli che avevo letto nella guida, ecco che compare la sagoma dell’ostello che ho prenotato. Vengo accolto in una sala bar con caminetto acceso, e da una allegra combriccola di pellegrini trentini: mangiamo tutti assieme e presto andiamo tutti a dormire.