Ciclabile Olona

Con le bici già sull’auto, partiamo in direzione di Venegono Inferiore, dove parcheggiamo in stazione. Il parcheggio della stazione offre solo 5-6 posti, ma per nostra fortuna è vuoto. Montiamo le bici ed iniziamo a pedalare verso Venegono Superiore: questo tratto pianeggiante è in parte su strada ed in parte su pista ciclabile che affianca la carreggiata. Dopo 3 km, all’altezza di via Giacomo Matteotti, svoltiamo a sinistra attraversando un ponte pedonale che ci porta in via Michelangelo Buonarroti e prendiamo una ripida discesa che ci porta alle frazioni di Casino Superiore e Careno, fino alla vecchia stazione di Castiglione Olona dove ha inizio la ciclabile.
L’ingresso della pista si trova dietro una curva che rende la svolta a sinistra un pochino pericolosa, perchè parzialmente cieca, ma almeno quando siamo passati noi il traffico era minimo. Proprio all’inizio del percorso troviamo un cartellone esplicativo della pista ciclabile, dopo una rapida lettura iniziamo a seguire questo primo tratto sterrato.
La pista è stata ricavata da una vecchia ferrovia i cui binari sono ancora parzialemente visibili in alcuni tratti, tant’è che qua e là si ritrovano cartelli che invitano ad evitarli: ad ogni modo lo sterrato è abbastanza largo per non correre il rischio di scivolarci sopra. Ben presto il fondo diventa asfaltato, anche se si alterneranno tratti di sterrato nei chilometri successivi.
La prima parte del percorso corre vicino al fiume Olona, incanalata tra due lati di montagna ricoperti da un bosco fiorito che ci offre una piacevole ombra. All’altezza di Gorla Maggiore attraversiamo un parco ben curato con un bosco didattico, qualche albero sotto il quale sedersi a riposare, ed un punto ristoro, che purtroppo è chiuso il giorno del nostro passaggio a causa del coronavirus. Qui, tiriamo dritti e dopo qualche centinaio di metri lo sterrato si trasforma in sentiero per 500-600 metri. Se avessimo seguito verso il bosco didattico, avremmo attraversato un ponte sull’Olona ed il percorso sarebbe rimasto un comodo sterrato (lo faremo al ritorno). Ad ogni modo, riusciamo a rientrare sul largo sterrato attraverso un ponte che ci riporta alla destra del fiume.
Tiriamo dritto fino a sbucare nuovamente sulla strada all’altezza di una curva: usciamo dalla pista svoltando a destra e 10 metri dopo la curva a sinistra. Questo è l’unico tratto che richiede un po’ di attenzione al ritorno, perchè bisogna svoltare a sinistra proprio in mezzo ad una curva dove chi arriva dal senso opposto potrebbe vederci tardi.
Da qui torniamo molto vicini al letto dell’Olona mentre dall’altro lato della pista un lungo muro protegge da un grosso stabilimento. Al termine della pista una leggera salita ci riporta verso la strada statale SS33 del Sempione: da qui si può proseguire verso la stazione dei treni e chiudere il giro in poco più di 20 km. Noi decidiamo di mangiare in un parco su una panchina, e dopo un attimo di riposo, ripercorriamo la pista al contrario.
Stavolta, invece di arrivare fino a Venegono Superiore, abbandoniamo prima la pista a Lonate Ceppino e prendiamo una stradina vietata alle auto che si inerpica con una pendenza del 22% al centro del paesino! Almeno ci permette di evitare la salita sulla provinciale in cui ci sarebbero state le auto, e questo basta per salvarmi da rimproveri certi per l’eccessiva pendenza da parte di Denise…Ancora 3-4 chilometri su strada, dove purtroppo non possiamo evitare le auto, e rientriamo alla stazione di Venegono Inferiore.