Cammino di Santiago – Giorno 4
Nel grosso ostello di Santo Domingo de la Calzada la sveglia suona presto e alle 7 ho gia’ fatto una colazione veloce. Ritiro i vestiti ancora parzialmente umidi e li aggancio sulla bici per farli asciugare durante la giornata. Parto sotto un bel cielo azzurro. Supero come sempre molti pellegrini nella prima parte, e ben presto mi ritrovo solo. Il silenzio della campagna mi circonda insieme con le immense distese di campi di grano.
I colori di questa mattina sono esattamente quelli del “Campo di grano con corvi” di Van Gogh.
Proseguo alla solita media di 10 km/h: lo sterrato e’ sempre impegnativo e continua a salire in modo leggero fino a Villafranca Montes de Oca dove mi fermo a mangiare. Trovo una panetteria dove compro due panini, e un piccolo supermercato per un gelato. Dopo pranzo mi metto a dormire mezz’ora su una panchina davanti alla chiesa del paese. Quando riparto devo affrontare una salita oltre il 12% di media che mi porta a quasi 1200 metri di altitudine. Dalla cima comincia una discesa su un larghissimo sterrato in cui si puo’ scendere a tutta velocita’. Arrivo a San Juan de Ortega quasi senza pedalare. Ma appena 5 km piu’ avanti, ad Atapuerca, comincia un’altra salita durissima in mezzo ai sassi con il vento in aumento e la minaccia di pioggia sempre piu’ incombente.
Spingo la bici fino in cima all’Alto de Atapuerca e mi ritrovo su un altopiano desolato con una grande croce al centro. Sono completamente solo nel mezzo del niente. Comincio a scendere e a una decina di km da Burgos vengo sorpreso da un violento temporale. Per fortuna ho appena raggiunto la strada asfaltata di Villafria quando sento le prime gocce. Mi rifugio sotto la fermata di un bus per indossare giacca e pantaloni impermeabili. Quando la pioggia diventa eccessiva per viaggiare su una strada a 3 corsie, decido di fermarmi sotto la tettoia di un vecchio ristorante abbandonato. Dopo una quindicina di minuti il temporale si placa e attraverso la bruttissima periferia di Burgos, preludio indecoroso ad un centro storico di rara bellezza impreziosito da una cattedrale gotica maestosa.
Di fronte alla cattedrale trovo l’enorme ostello del pellegrino con piu’ di 100 letti. Il cartello pero’ parla chiaro: “Completo”. Sono esattamente le 16 e mi sognavo gia’ la possibilita’ di vedere il secondo tempo della partita dell’Italia. Mi giunge voce che anche l’altro ostello disponibile e’ completo, pertanto son costretto a ripartire: il prossimo paese e’ a una decina di chilometri. Non appena riparto il temporale ricomincia. Dopo un’ora esatta arrivo a Tardajos: la pioggia mi concede dieci minuti di tregua per presentarmi asciutto all’ostello. La scelta dell’ostello e’ ottima, e conosco anche due simpaticissimi signori francese con cui condivido la camera. Mi unisco a loro per cena e scopro che son partiti a piedi da casa rispettivamente da Avignone e Arles. La sera riusciamo anche a guardare la partita della Spagna e poi tutti a dormire.