Alpe Adria – Giorno 3

Vista da Pffarwerfen

Vista da Pfarrwerfen

Questa mattina a Pfarrwerfen il sole ha iniziato a splendere presto, e guidati dal ritmo della natura, anche noi ci siamo alzati di buon’ora. Dopo aver bevuto solamente un cappuccino dalla macchinetta del caffe’ nel chiosco del campeggio, completiamo i preparativi per la partenza. L’umidita’ dovuta alla vicinanza del fiume, costringe noi e gli altri cicloturisti in partenza ad asciugare la tenda dalla condensa prima di richiuderla. E anche i vestiti che avevamo steso su un albero non si sono asciugati molto, pertanto siamo costretti con filo e mollette ad appenderli dietro alla bici. Alle 9.45 circa siamo in partenza da Pfarrwerfen, dove la salita per lasciare il campeggio costringe subito alle prime fatiche; ma ci permette, senza neanche accedere alla strada statale, di rientrare sulla pista ciclabile.

Schwarzach

Schwarzach

All’arrivo del treno in un attimo veniamo raggiunti dal capotreno che mostra tutta la sua preoccupazione vedendo il carico che ci portiamo sulle bici. La sua preoccupazione e’ ragionevole: le porte del treno sono molto strette, analoghe a quelle di un nostro InterCity o FrecciaBianca. Superando i soliti, e quanto pare internazionalmente riconosciuti, altissimi scalini, ci incastriamo nel minuscolo atrio del treno. Notiamo che gli altri scompartimenti del treno sono occupati ciascuno da una bici: evidentemente molti cicloturisti come noi hanno creduto alle molteplici guide turistiche che parlano della possibilita’ di prendere il treno a questo punto. Effettivamente si puo’, ma solo perche’ il treno per il resto e’ vuoto. In 10 minuti comunque arriviamo a Dorfgastein.

Il caldo e’ violentissimo e noi siamo estremamente affamati. Troviamo subito una SPAR, ci carichiamo di cibo e andiamo a cercare un posto tranquillo e comodo dove consumarlo. Dopo qualche vano tentativo di ritrovare la ciclabile vagando nei dintorni della stazione ferroviaria, tiriamo dritto lungo la statale e attraversiamo la ferrovia per entrare in Praauweg. Da qui raggiungiamo Luggau in pochi minuti dove troviamo una piccola oasi di pace con fontana, due alberi a fare ombra e due comodissime panchine. Non possiamo dire di no: qui pranziamo. Recuperate le forze, siamo pronti per rimetterci in pista. La giornata e’ caldissima, ma per fortuna abbiamo superato le ore piu’ calde e la strada per 20 km procede quasi completamente in piano.

Cascata di Bad Gastein

Cascata di Bad Gastein

Attraversiamo Bad Hofgastein al 35esimo kilometro, ed attraversiamo una serie di piccole cittadine. Costeggiamo pure un laghetto artificiale preso d’assalto dalla gente che si rinfresca nuotando e tuffandosi da appositi trampolini. Non possiamo fare a meno di invidiarli, ma siamo ancora lontani da Bad Gastein che ancora non vediamo, quindi siamo costretti a tirare dritto.Quando siamo a BadBruck i cartelli della ciclovia ci preannunciano 2 km a Bad Gastein, che ancora non siamo in grado di riconoscere. Qui pero’ la vallata si stringe evidentemente, e dalla nostra guida, leggiamo che ci attende una salita. Ne approfittiamo per comprare qualcosa da bere in un bar e partiamo.

Bad Gastein

Bad Gastein

La salita comincia qui. La pendenza e’ subito ragguardevole, e nel giro di poche centinaia di metri ci rendiamo conto di salire in modo evidente. Davanti a noi vediamo altri tre cicloturisti che spingono le proprie bici, dietro un altro cicloturista sale a ritmo lento ma regolare. Denise e’ costretta a spingere la bici e chiunque non sia amante delle salite qui lo farebbe, io la precedo pedalando, e torno indietro ad aiutarla a salire. Con questa strategia in poco piu’ di venti minuti siamo a Bad Gastein e il nostro stupore e’ indescrivibile: lungo tutti i due km di salita non riuscivamo a vederla, avevamo solo la possibilita’ di guardare giu’ per tutta la vallata che comunque era magnifica, ma quando svoltiamo l’angolo dietro un vecchio edificio, davanti a noi compare una cascata tanto potente quanto meravigliosa. Siamo a Bad Gastein.

Vallata sotto Bad Gastein

Vallata sotto Bad Gastein

La strada principale passa tramite un ponte in cemento ornato di vasi fioriti proprio sopra la cascata, e molta gente si e’ assiepata qui ad ammirare il tumultuoso incedere dell’acqua da una parte e la calma apparente dell’intera vallata dall’altra. Lo spettacolo e’ grandioso. Ci fermiamo a scattare alcune foto e ad apprezzare la frescura portata dagli schizzi d’acqua che raggiungono noi sul ponte. Ripartiamo, e attraversiamo questo paese letteralmente incastrato nell’angolo piu’ stretto della valle, con edifici lussuosi e tantissimi hotel. La strada per raggiungere il centro con le terme, la stazione ferroviaria e gli impianti sciistici, e’ ancora ripida, e non puo’ che svilupparsi in alto, dato l’angolo angusto in cui il paese e’ costruito. Prendiamo i tornanti ripidi con la stessa strategia adottata per arrivare a Bad Gastein, e quando finalmente siamo alla stazione, vediamo davanti a noi un enorme montagna sulla sinistra e una vallata piu’ accogliente sulla destra. La nostra strada prosegue per altri 5 km in piano fino a raggiungere il nostro primo albergo nei pressi di Bockstein.

 

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