Cammino di Santiago – Giorno 8

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Alto San Roque

Nottata da incubo. Praticamente ho dormito due ore, con nausea e vomito. E stamattina sono uno straccio, ma c’e’ un’altra montagna da scalare. Convinto da Salvatore, prendo un enterogermina e iniziamo la nostra tappa. Arriviamo dopo circa un’ora in piano a Vega de Valcarie: e’ il nostro riscaldamento per la salita che comincia qui. Sono circa 800 metri di dislivello, con strappi oltre il 12% anche prolungati. Io salgo a fatica con lo stomaco in subbuglio: Salvatore mi porta praticamente su mettendosi davanti, impostando il ritmo alle mie condizioni di oggi e parlando un po’.

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Discesa da Cebreiro

Quando arriviamo in cima a O Cebreiro mi sento meglio, e con gli altri cerchiamo invano di raggiungere la croce di Teso da Cruz. Dopo un paio di sentieri che non ci convincono desistiamo e iniziamo la discesa. Convinto dal fatto che mi sento meglio, decido di prendere il sentiero del cammino. Qui rallento un po’ perche’ il percorso e’ impegnativo e mi metto anche a parlare con un pellegrino a piedi. Quando riprendo a pedalare, decido di spingere sui pedali per recuperare gli altri. Rientro sulla strada asfaltata e chiedo informazioni, ma nessuno sembra averli visti passare. Allora mi infilo giu’ per la discesa, convinto di essere dietro di loro.

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Verso Portomarin

A gran velocita’ pedalo anche nella discesa e arrivo a Sarria, dove ancora non li trovo. Qui riesco finalmente ad avere segnale nel telefono e chiamo Roberto: con mio stupore scopro di essere stato sempre davanti o di averli superati mentre entravano in un piccolo supermercato a Triacastela. Ad ogni modo, mi prendo qualche yogurt perche’ lo stomaco ancora non e’ a posto, e mi siedo su una panchina ad aspettare con un ciclista olandese. Quando gli altri arrivano, ripartiamo alla volta di Portomarin. Mi torna fortissimo il senso di nausea e a 10 km dalla fine della tappa di oggi, e in cima all’ultima collina, mi sdraio sul marciapiede. Non posso mollare, e ormai e’ solo discesa. Riposo 10 minuti e ripartiamo. A fatica arrivo a Portomarin, dove troviamo l’ostello del pellegrino con quasi nulla per cucinare e un solo bagno.

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