Cammino di Santiago – Giorno 1

Dopo una sveglia alle 7, mi dirigo in stazione insieme ad altri due pellegrini dove scopriamo che i treni per Saint Jean Pied de Port sono soppressi. Per fortuna sono rimpiazzati da tre bus durante tutta la giornata. Il prossimo bus parte alle 8.30. Comperiamo i biglietti alla biglietteria automatica, dove per via di qualche indicazione sbagliata, ci ritroviamo con 9 biglietti invece di 3. Per fortuna, proprio un attimo prima di salire sul bus, vedo un gruppo di pellegrini alla ricerca di un biglietto last minute: offro loro i nostri biglietti extra e tutti assieme saliamo a bordo.
Dopo circa un’ora il bus arriva a destinazione, depositandoci di fronte alla stazione ferroviaria. Sono l’unico in bici, quindi saluto tutti e parto alla volta dell’ufficio del pellegrino di Saint Jean. Qui, mi offrono tutti i documenti con altimetrie delle tappe, lista dei rifugi/ostelli e con un’offerta anche la conchiglia che appendo alla sella della bici. Alle 10.30 circa sono ufficialmente un pellegrino sul cammino. Entro in un piccolo supermercato a fare scorta di cibo ed esco finalmente dal paese alla volta dei Pirenei.
Uscendo dal centro mi vengono in mente le parole del parroco di Varese che mi aveva descritto il tragitto da Saint Jean: “Troverai inizialmente una leggera salita che dopo qualche chilometro diventa piu’ dura fino a portarti alla cima dei Pirenei”. Attraverso la porta di Saint Jean e immediatamente mi trovo su una salita che di leggero non ha nulla, e ricordando le parole del parroco, inizio ad aver paura per il tratto in cui la salita, a detta sua, diventava piu’ dura.
Dopo essermi riscaldato raggiungo il cartello con l’indicazione del cammino che mostra una strada sterrata ripidissima. Provo ad affrontarla in sella alla bici, ma dopo neanche 100 metri son costretto a scendere e a spingere la bici. Per fortuna trovo un paio di pellegrini con i quali inizio a parlare fino a quando non raggiungo un tratto con una pendenza piu’ abbordabile e li saluto. Ora il numero di pellegrini aumenta, ma c’e’ spazio per tutti su questa piccola strada asfaltata che risale i Pirenei.
Pian piano la vegetazione sparisce, e le montagne diventano grosse distese di erba dove qualche gregge di pecore pascola silenziosamente osservato attentamente dai numerosi falchi che volteggiano bassi. Io continuo a salire insieme con il vento. Quando ormai la cima e’ vicina, la strada finisce ed affronto un breve sentiero d’erba reso scivoloso dalla pioggia dei giorni scorsi. Appena supero la vetta piu’ alta della giornata, stanchissimo, un gruppo di pellegrini americani mi accoglie festosamente e si offre di farmi una foto ricordo.
Da questo punto la strada torna larga, ma rimane sterrata o d’erba, sempre larga e sicura, attraverso un luminoso bosco di betulle circondato dalle cime dei Pirenei. Supero la fontana di Orlando e il confine spagnolo,e dopo 20 km da Saint Jean, lo sterrato finisce e vedo all’orizzonte Roncisvalle. Prendo la stradina asfaltata alternativa al sentiero sconsigliato dai documenti del cammino, e attraverso una serie di tornanti, raggiungo la strada principale che in discesa mi guida fino all’abbazia di Roncisvalle. E’ il momento buono per un timbro.
Dopo un attimo di riposo presso l’abbazia, decido di proseguire altri 20 km fino a Zubiri e quindi rinunciare al piano originale di arrivare fino a Pamplona: sono troppo stanco e son partito troppo tardi. Il cammino prosegue lungo un sentiero nel bosco dove non incontro quasi piu’ nessuno, ma ogni tanto incrocio la strada statale che corre non troppo lontana dal percorso del cammino. Nel giro di un’ora e mezza circa raggiungo Zubiri con il suo ponte caratteristico. Mi dirigo all’ostello del pellegrino, e dopo una doccia, per cena mi unisco ad una coppia di olandesi ed un altro italiano che dormono nel mio stesso ostello.