Corsica – Giorno 6

Lasciando Bonifacio

Lasciando Bonifacio

Oggi torniamo a pedalare. Il piano e’ di raggiungere Propriano, distante circa 65 km. Siccome avevamo preparato tutto la sera prima per poterci preparare velocemente alla partenza il giorno successivo, la mattina dobbiamo solo smontare la tenda e alle 8.30 siamo gia’ sulla strada. Usciamo da Bonifacio salendo fino alla rotonda che introduceva al paese, ma stavolta prendiamo in direzione di Ajaccio. La strada in questo tratto e’ tranquilla, c’e’ qualche piccolo saliscendi, ma niente di trascendentale, e grazie al giorno di riposo a Bonifacio siamo in buona forma. Vediamo le indicazioni per la spiaggia della Tonnara, ma non siamo troppo attratti, quindi proseguiamo dritti sulla N196. Dopo quasi 10 km torniamo a vedere il mare, e lo facciamo da un punto in cui la strada passa sopra l’acqua: abbiamo il mare sia a destra che a sinistra di noi, ma non sembra di essere su un ponte, sembra che la strada sia stata costruita su una sottile lingua di terra che collega queste due sponde della stessa costa.

Verso Sartene

Verso Sartene

Scattata qualche foto, riprendiamo a pedalare. La costa si mostra gia’ differente dalla quella orientale, ci appare subito piu’ selvaggia e colorata, e anche la strada non e’ perfettamente piana. Ci allontaniamo nuovamente dal mare mentre la strada ci conduce verso il paesino di Pianottoli Calderello in leggera salita. Qui ne approfittiamo per imbucare delle cartoline (Paolo) e prendere un dolce alla mela (io). Qui i dolci sono di una bonta’ clamorosa, e ogni qual volta si passi vicino ad un panetteria, lo si capisce subito dal profumo delizioso. Passato il paese, la strada scende leggermente e torniamo a vedere l’acqua dopo 4-5 km. A questo punto la strada pero’ ci costringe a dare le spalle al mare in direzione di Sartene. Iniziamo a salire in modo piu’ evidente e costante di prima, e mentre ci addentriamo nell’entroterra, si fa evidente l’altenarsi di zone dove la vegetazione e’ folta, verde e rigogliosa a zone molto aride, secche e spoglie. Il contrasto e’ bellissimo. Al bordo della strada, dietro ad una curva, troviamo un povero toro morto da poco, probabilmente investito da qualche auto.

Propriano

Propriano

Continuiamo a salire sotto un sole sempre piu’ potente, al quale ormai, per fortuna, ci siamo abituati. Sartene non ci fa una grande impressione, a parte per il fatto di vedere un po’ di civilta’ dopo circa 20 km. Questo e’ il punto piu’ alto di oggi, percio’ da qua ci lanciamo in discesa verso Propriano che raggiungiamo intorno alle 13. Il campeggio non e’ lontano dalla costa, ma esistono due spiagge a Propriano, e noi preferiamo quella piu’ vicina al centro. Percio’ una volta montata la tenda, preparata una bella pastasciutta e pranzato, ci dirigiamo verso il centro. Ci prendiamo qualcosa da bere in un piccolo supermercato del paese e andiamo a fare un bagno. Geloso della bici, decido di portarmela fino agli asciugamani e di legare la ruota in modo che non possa girare. Dopo qualche ora in spiaggia, decidiamo di andare al campeggio a fare una doccia per poi tornare in centro per cena. Ci accordiamo per incontrarci lungo la strada, visto che Paolo aveva lasciato la bici piu’ indietro. Spingo la bici sulla sabbia e mi rendo conto di fare una fatica tremenda, eppure la bici e’ leggera (le borse sono in campeggio), la trascino letteralmente per qualche decina di metri, finche’ decido di sollevarla: probabilmente sulla sabbia e’ proprio difficile spingere la bici?! Quando arrivo sull’asfalto e appoggio la bici a terra, mi accorgo finalmente di avere ancora la ruota legata e capisco il motivo di tanta fatica. Nel frattempo arriva Paolo, gli racconto l’accaduto: non puo’ trattenere le risate. In campeggio, visto il caldo dell’ultima nottata a Bonifacio e di oggi, decidiamo di togliere il sottotelo della tenda e dormire usando come pavimento il telo occhiellato che usavo per proteggere la tenda stessa da sassi e quant’altro.

 

 

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